La depressione al lavoro: come riconoscerla e come affrontarla

I sintomi della depressione
Le cause della depressione al lavoro sono da individuare in una perdita della motivazione e nello smarrimento del senso di ciò che si fa.
- A livello individuale non si coglie più a cosa serve il proprio lavoro, non si comprendono più gli obiettivi, oppure, molto più semplicemente, non ci sentiamo più in grado di svolgere i nostri compiti;
- a livello sociale sentiamo di non avere relazioni appaganti con colleghi e superiori, non ci sentiamo più protagonisti della nostra attività lavorativa.
Il disagio è dunque da individuare nelle difficoltà ambientali: iniziamo a percepire il luogo dove siamo costretti ad andare tutti i giorni come caotico e ostile. Il problema principale, da individuare nel nostro vissuto individuale e spesso nella nostra percezione soggettiva, è che siamo offuscati da ciò che non funziona e non riusciamo a concentrarci su ciò che invece funziona ancora bene. Tutto ciò, ovviamente, influisce sulla qualità del nostro lavoro, magari anche per compiti piuttosto semplici. Iniziamo a considerare difficile ogni compito, compiamo gravi errori, non riusciamo a vedere una soluzione possibile. Questa psicosi depressiva è “un’alterazione delle normali qualità della personalità umana, quelle cioè che ci consentono una soddisfacente vita di relazione con noi stessi e con gli altri” (“L’uso della forza”, Stefano Gheno). Parallelamente possiamo sentirci senza potere o senza senso della possibilità. Barbara Dohrenwend nel 1978 elabora un modello sullo stress psicosociale, proponendone una sequenza causale: l’interazione generata tra l’ambiente e le caratteristiche della persona può dar vita a eventi esistenziali stressanti ai quali l’individuo può reagire in tre modi:
- gli effetti della reazione si esauriscono lasciando una stabilità nell’assetto psicologico;
- gli effetti della reazione si trasformano in una vera e propria patologia;
- gli effetti della reazione portano a uno sviluppo della persona e delle sue capacità adattive.
Ansia e depressione: sindrome da burnout
“Sindrome da esaurimento emotivo”: questa è la definizione che possiamo dare di “burnout”, termine di origine anglosassone associato primitivamente alle professioni sanitarie e successivamente accostato anche al resto del mondo del lavoro, quando ansia e depressione diventano protagoniste. Mobbing da parte di colleghi e superiori, carico di lavoro eccessivo o di troppe responsabilità, compiti monotoni, ricompense (materiali e non) minime o assenti, un eccessivo bisogno di affermazione lavorativa: queste sono solo alcune delle cause che possono provocare la sindrome da burnout. Secondo il nostro modello, però, questo tipo di depressione è sempre lo stesso: ci sentiamo demotivati e consumati dallo stress psicofisico. Uno dei motivi che lo causano è la confusione generale tra bisogno e desiderio. Facciamo insieme un po’ di chiarezza:
- Bisogno: imprescindibile, specifico e concreto, orientato al passato per ristabilire un equilibrio, associato alla frustrazione, lo stato di bisognosità è spiacevole;
- Desiderio: flessibile, generico e astratto, orientato al futuro, associato alla soddisfazione, lo stato di desiderosità è valorizzante.
La differenza tra “ho bisogno di un posto di lavoro per sopravvivere” e “desidero un lavoro dove sentirmi realizzato” non sembra più così sottile: trattare i desideri come bisogni porta a non essere mai soddisfatti, a percepire una certa “povertà” nella propria vita.
Uscire dalla depressione e perseguire il work-life balance
“Work-life balance” è un’espressione risalente alla Gran Bretagna di fine anni ’70, che definisce quell’abilità di equilibrare la propria vita lavorativa e quella privata, uscendo dalla depressione che ci attanaglia. Ottenere questo equilibrio non è semplice, così come è complesso riuscire a interiorizzare la differenza tra bisogni e desideri. Per uscire dalla depressione e affrontare la sindrome da burnout non bisogna avere paura di farsi aiutare, un parere professionale esterno può essere fondamentale per ritrovare la propria serenità e affrontare le continue sfide che la vita ci propone.