La gestione del conflitto: tra fuga e ostinazione

Viviamo in tempi sempre più conflittuali, basti pensare a come si stanno aggravando le tensioni tra varie nazioni, ma questo è vero anche nella nostra vita quotidiana. Siamo spettatori, o partecipi in prima persona, di dinamiche conflittuali che colpiscono i più svariati settori di vita: da quello lavorativo allo scolastico, dal familiare al politico, dal mondo dei social a quello dello spettacolo o dei mass media. Vediamo smarrirsi sempre più le capacità di dialogo e confronto. D’altra parte, è anche vero che c’è una grande paura del conflitto. Tendiamo a evitarlo in tutti i modi, talvolta anche scappando senza affrontare in maniera decisa le cose che accadono. La prima cosa da sapere del conflitto è che è inevitabile, ed essendo inevitabile va vissuto come una componente “normale” della relazione. Certo, a chi non piacerebbe vivere le proprie relazioni serenamente e senza conflitti? Piacerebbe a tutti. Purtroppo, però, presto o tardi dobbiamo arrenderci di fronte a questa eventualità e affrontarla. Perché il conflitto, in quanto tale, è sempre in agguato. È importante quindi da un lato non scandalizzarci quando anche noi cadiamo in questa trappola, ma dall’altro non dobbiamo averne eccessiva paura.
Le principali cause del conflitto
Il conflitto può avere cause diverse.
- Hobbes, filosofo britannico famoso per la sua massima “homo homini lupus”, “l’uomo è belva nei confronti di altri uomini”, sottolinea come nelle relazioni ci sia la necessità di regolare un naturale egoismo, che porta le persone a confliggere solo per tutelare i propri interessi.
- Ciò che è diverso ci fa paura, poiché è difficilmente prevedibile. Le reazioni inattese che si possono innescare in questi casi si tramutano spesso in un certo livello di conflittualità, anche esplicito e dichiarato.
- Altra causa che origina una dinamica conflittuale è il mancato riconoscimento. Ciascuno di noi ha un desiderio, quello di essere ben voluti. Tuttavia a volte, in modo compulsivo, si cerca un riconoscimento affettivo continuo da parte dell’altro. Quando sentiamo minacciato il desiderio di riconoscimento, talvolta può generarsi un episodio conflittuale.
- Cosa succede quando abbiamo paura? Quando qualcosa di ignoto ci spaventa e si palesa come ostile dobbiamo difenderci in qualche modo. Spesso il conflitto ha origine dalla necessità avvertita di una difesa. Tale difesa è preventiva, quindi porta a reagire, magari in maniera aggressiva, a presunte provocazioni attivando in questo modo una dinamica conflittuale.
- Quante volte ci troviamo inseriti in uno scambio comunicativo che percepiamo crescentemente aggressivo? In psicologia tale manifestazione viene chiama “escalation”. La percezione di una intensificazione progressiva dell’ostilità e la paura di essere aggrediti può provocare risposte, a loro volta, aggressive, dando vita a delle dinamiche conflittuali.
- Ci sono alcune persone per cui la litigiosità è una normale espressione di sé. È la dinamica con cui effettivamente sono state educate e sono cresciute. Certo, ribadiamo che la conflittualità è una dinamica normale della relazione. Tuttavia, una cosa è dire che rappresenti una dissonanza non cosi strana, altro è dire che sia l’espressione normale della relazione. Ci sono persone che hanno sviluppato il proprio sé in ambienti in cui il conflitto era cosa normale. Non è raro che si tenda a replicare, quindi, questa modalità, come normale modus operandi, per cui trattare male o dare uno schiaffo non è niente di strano.
Sono cause diverse, ma che frequentemente interagiscono tra loro. Magari ci saranno cause prevalenti rispetto ad altre, poiché molto legate al contesto, alla cultura, al temperamento delle parti in causa e alle caratteristiche profonde; però è anche vero che queste cause hanno spazi di sovrapposizione non irrilevanti e tutte tendono comunque ad alimentarsi vicendevolmente in un circolo vizioso. Ed è proprio da questo circolo che tende a innescarsi più spesso il conflitto. Sembra che non ci siano più margini per modalità diverse di relazione. Da qui nasce la tendenza a entrare presto in conflitto o, all’opposto, cercare di fuggirne evitando qualsiasi posizione che ci pare troppo forte e che crediamo possa danneggiare la serenità dei nostri rapporti. È quindi importante sottolineare che non si litiga mai da soli. La relazione prevede sempre almeno due soggetti e quindi, quando ci troviamo in una situazione di conflitto, riconoscere innanzitutto che le responsabilità sono in qualche modo condivise tra tutte le parti in causa è fondamentale per avviarci ad una soluzione.